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Fender è stata postata qualche giorno fa una lunga e intensa intervista a Mike Dirnt. Il bassista dei Green Day, nonchè titolare di una linea personalizzata di bassi per la stessa Fender, ha risposto ha molte domande andando indietro con i ricordi al recente 21st Century Breakdown Tour e poi ancora più indietro passando per i fasti del successo planetario "American Idiot" fino a giungere agli esordi della band. Ma c'è stata anche occasione di parlare di questioni più recenti come le prove per il nuovo album che si fanno sempre più fitte e promettenti. Del materiale già c'è ma Mike non si sbilancia nel fare previsioni. Tutte notizie che fanno quindi ben sperare per un prossimo ritorno sulle scene dei Green Day.
Siccome le risposte di Mike sono sempre molto belle e ragionate (non per niente è considerato il nerd della band xD) ho pensato di tradurre velocemente l'intervista. Ve la riporto di seguito.
D. Come è andata l'esperienza del minitour con il tuo side project, The Frustrators?
R. E' stato molto divertente salire sul minivan e ripartire da zero, caricare tutte le attrezzature e riportare tutto a livelli basici. Abbiamo suonato in molte feste improvvisate in depositi, organizzando ogni concerto come fosse una piccola festa bizzara. E' stato figo.
D.Ben diverso dal suonare per migliaia di persone come avete fatto nel 21st Century Breakdown tour.
R. Quel tour è stato fantastico e caotico. Suonare in Venezuela è stato da pazzi. Lo stesso vale per Lima, in Perù. Ma anche per l'argentina e il Brasile. L'ultimo tour in sud America era stato 10 anni fa ed era stato come essere trascinati da un ciclone. Questa volta abbiamo invece avuto la possibilità di vedere le città e godercela di più. Il fatto che i concerti fossero strapieni è stato un degno finale.
D. Avete anche pubblicato "Awesome As Fuck". Perchè questo titolo?
R. E' sempre stato un modo di dire tra di noi per quando le cose vanno veramente bene. Quando finiamo uno show qualcuno di noi dice: "E' stato spettacolare."
D. All'interno del CD ci sono anche due tracce tratte da "Cigarettes And Valentines", un album che doveva venire alla luce nel 2003 ma poi non è stato mai pubblicato. Perchè?
R. Non possiamo rivelare se le tracce sono state rubate o distrutte o andate perdute. Quello che posso dire è che avevamo più di metà del disco pronto e pensammo di inviarlo alla casa discografica. Ci prendemmo uan pausa di qualche settimana in attesa di una loro risposta. Quando tornammo nel nostro studio, un posto in cui c'è sempre un gran via vai di gente, le registrazioni non si trovavano più. Allora ci chiedemmo: "Cosa facciamo adesso?" Poteva essere facile provare a riregistrare tutto ma sapevamo che potevamo fare di meglio, inoltre la nostra mentalità era cambiata.
D. A quel punto avete iniziato a lavorare a nuovo materiale scrivendo "American Idiot".
R. Quella canzone ha significato alzare l'asticella dei nostri obiettivi. Era una strada diversa, tanto diversa che ci stupivamo tutti:"Che diamine di canzone è questa?" Eravamo entrati in una sorta di routine in cui ti senti obbligato a registrare un disco, scegliere un singolo, fare un video andare in tour e poi iniziare di nuovo tutto d'accapo. Ma quello non era più come volevamo vivere le nostre vite. Decidemmo di inseguire American Idiot per vedere se c'era qualcosa di diverso da quella routine.
D. Poi è stata la volta del musical. Quali sono le canzoni che ami di più suonare live?
R. Ci sono canzoni come "Holiday" e "Jesus Of Suburbia" che quando ho finito di suonarle mi viene voglia di sbattere a terra la chitarra e andarmene dal palco pensando: "Provate a imitarmi." C'è una parte competitiva nelle rockstar. Se non ce l'hai allora no stai facendo rock in maniera onesta.
D. Avete un rapporto molto intenso con il vostro pubblico, anche sul palco.
R. Non tutte le band che sono al nostro livello hanno il nostro stesso background. Ai concerti punk tutti salgono sul palco e saltano sulla folla. C'è una sorta di uguaglianza. Penso che se si rompe quella barriera allora si forma solidarietà. Siamo tutti lì per lo stesso motivo: divertirci. E' uno sfogo creativo. Qualcosa di primordiale. Cantiamo, condividiamo e siamo musicali tutti insieme.
D. La storia dei Green Day la conoscono tutti. Tu vienei da una situazione familiare problematica. La grande svolta c'è stata quando avevi 10 anni e incontrasti per la prima volta Billie Joe Armstrong nella scuola elementare di Rodeo.
R. La prima conversazione che abbiamo mai avuto è stata sullo scrivere canzoni, incredibile ma vero. Parlammo di chitarre e del fatto che avessi scritto qualche canzone.
D. Da quel momento siete inseparabili. Poi un giorno però sei passato al basso.
R. Il ragazzo che suonava con noi aveva un appuntamento dal dentista e lasciò il suo basso in giro. Io lo presi e mi misi a suonarlo. Billie e io ci guardammo pensando che il suono era veramente buono. Da quel giorno fui io il bassista del gruppo.
D. Ti sei trasferito a 15 anni a casa Armstrong, mantenendoti con vari lavori: cameriere, lavapiatti e anche cuoco in vari ristoranti. Poi nel 1987 al Rod’s Hickory Pit avete fatto il primo concerto come Sweet Children.
R. La mamma di Billie Joe lavorava lì e noi abbiamo radunato amici e parenti per venire a vederci. Avevamo già suonato in vari talent a scuola e anche alle feste di fine anno, ma quello fu il nostro primo vero concerto. Facemmo una chiassosa cover di
"La Bamba" e
"Boys Don't Cry."D. Prima di passare con una major avete cambiato batterista.
R. Per molto tempo abbiamo pensato di aver truffato i nostri vecchi batteristi. Li abbiamo sfruttati. Abbiamo avuto burritos gratis e affitto pagato per 2 anni.
D. Anche se Mike scherza con la storia della truffa ammette di aver sempre cercato di lasciare il segno in maniera più profonda.
R. Credo che il fatto di essere stato adottato mi costringe sempre cercare di dimostrare che quello che faccio e quello che sono significa qualcosa. Non voglio lasciare nulla al caso e sento sempre il bisogno di mettermi in gioco qualsiasi cosa io stia facendo. Anche se avessi fatto il venditore di aspirapolveri potresti giurarci che sarei stato il migliore dei venditori di aspirapolveri.
D. Non venderai mai aspirapolveri ma intanto hai dato vita a ben due ristoranti.
R. Sono dei buoni posti in cui fare colazione, pranzare o uscire a cena. Abbiamo cercato di non pensarci troppo sù. Gli abbiamo dato la nostra atmosfeta rock e curato l'estetica; poi vedremo come andrà.
D. Nonostante tutto dedicate ancora la maggior parte del vostro tempo alla musica. Continuate a ritrovarvi spesso per fare suonare e provare (Mike si reca allo studio con la sua BMX). Siete ancora affamati.
R. Quando siamo a casa ci vediamo quasi tutti giorni. Proviamo e lavoriamo per lameno mezza giornata. E' così da sempre. Ci sono gruppi di alto livello che si vedono un solo giorno a settimana e io penso: "Ma cosa riuscite a combinare in solo giorno?" E questi ci guardano stupiti pensando che sia da pazzi provare quattro, cinque giorni a settimana e a volte anche di più se dobbiamo lavorare duro su un pezzo.
D. La scorsa primavera la vosta creatività era così forte che vi è stato difficile anche solo separarvi per il weekend.
R. Le sensazioni sono grandiose. Stiamo scrivendo canzoni e mettendo in piedi un album: sarà la prossima mossa nella storia dei Green Day. Se quello che stiamo suonando rappresenta la direzione che prenderemo sarà spettacolare.
D. Solo non chiedetegli di mettere la firma su una data d'uscita.
R. Non pubblicheremo niente finchè non saremo sicuri che sarà qualcosa di grandioso. Non è da me uscire con un disco scadente e andare in tour. Non posso farlo. Non lo farò, non è nel mio DNA. Se non sarà un buon disco, col cavolo che andrò in giro per il mondo facendo finta che mi piaccia. Pubblicheremo il miglior album che sapremo fare.
D. E a volte succede in un lampo se è vero che nel 2007, come Foxboro Hot Tubs, avete composto "Stop Drop And Roll!!" in 9 ore.
R. Molti musicisti diranno che le migliori canzoni è come se si scrivessero da sole. Ma non è sempre vero. A volte hai dei momenti d'ispirazione in cui, come se si aprisse una diga, i più eccitanti riff rock erompono senza sosta. A volte invece devi lavorarci molto e prenderti il tuo tempo. Malgrado tutto non devi arrenderti e continueranno a venire in un modo o nell'altro.
ti stai mettendo già all'opera!
